Quando si approccia una nuova lingua, spesso capita di imbattersi in parole intraducibili nella propria lingua madre con un solo termine. Nella lingua tedesca, questa situazione è molto comune, dal momento in cui questa lingua ha una maggiore predisposizione alla capacità di astrazione rispetto all’italiano.

Come ho scritto nell’articolo in cui spiegavo i motivi per cui bisogna studiare il tedesco, questa è la lingua della filosofia ed è proprio attraverso questa lingua che moltissimi filosofi si sono espressi. Senza dubbio, i costrutti grammaticali di una lingua sono l’espressione del modo di pensare della società in cui quella determinata lingua viene parlata. Ricostruire l’etimologia di queste parole ci può aiutare ad apprezzarne meglio il significato.

Ecco le mie sei parole intraducibili preferite. Naturalmente ce ne sono un’infinità, queste sono quelle che hanno maggiormente catturato la mia attenzione!

GEISTERFAHRER

Confesso che questa parola mi fa venire la pelle d’oca ogni volta che la tiro fuori! Geisterfahrer sarebbe letteralmente un fantasma che guida, dunque, una persona che sta andando contromano. Perché, ammettiamolo, trovarsi davanti una macchina che viene dal senso opposto a quello in cui si sta guidando è un po’ come lasciarsi attraversare dal passaggio di un fantasma che viene contro di noi.

LEBENSABEND

Il tramonto della vita, ovvero i giorni della vecchiaia, in cui ci si gode la pensione e si approfitta degli ultimi momenti del nostro passaggio sulla Terra, assaporandoli, come se si stesse godendo di un meraviglioso tramonto. Una visione molto romantica della vita, un po’ come era solito fare il Piccolo principe, che voleva approfittare di ogni singolo tramonto, cambiando posizione. Io, però, per non sbagliare, resto un po’ superstiziosa a riguardo!

ZWEISAMKEIT

Questa parola, inizio senza mezze misure, è a dir poco meravigliosa. Ho sempre pensato che il tedesco fosse una lingua geniale e questo termine me ne da la conferma. La brutta notizia, purtroppo, è che non esiste un corrispettivo nella lingua italiana tale da rendere giustizia a questa parola, probabilmente la traduzione che più vi si avvicina è dualitudine, dal momento in cui possiamo tradurre Einsamkeit con solitudine. La bella notizia sta, invece, nel suo valore semantico: Zweisamkeit indica quella condizione in cui due persone stanno così bene insieme da essere quasi un’unica entità, come se la loro relazione implicasse una volontà di isolarsi dal resto del mondo, dato il benessere che si prova dallo stare insieme.

WELTSCHMERZ

Il dolore del mondo. Questo termine è stato coniato dallo scrittore tedesco Jean Paul ed indica quella sensazione fisica che si prova quando si comprende che il nostro essere non può farsi carico dei mali del mondo.  Una visione alquanto pessimistica che ci fa riflettere sul nostro essere piccini davanti la realtà fisica del mondo che ci circonda. Questo concetto, senza dubbio, fa venire in mente il corrispettivo italiano di Giacomo Leopardi! Dieci punti bonus per chi ci aveva pensato prima di leggere quest’ultima riga, questo concetto è stato trattato dall’autore italiano nelle sue opere!

FERNWEH

Letteralmente il concetto opposto a quello di Heimweh (nostalgia): indica la malinconia e la tristezza data da quello stato d’animo di chi sente il bisogno costante di mettersi in viaggio e fare nuove avventure. Sarebbe una sorta di mal di viaggio!

KUMMERSPECK


La pancetta da malinconia. Con una piccola nota autobiografica, confermo che mi è capitata la sensazione di malinconia tale per cui era necessario rifugiarsi nel cibo. Continuo ferma, nella mia posizione, che il tedesco è una lingua geniale!